Anna Rita Vitolo si apre sulla sua esperienza come Immacolata Greco ne L’Amica Geniale. Tra riflessioni personali e la sfida di interpretare un personaggio così complesso, racconta anche del ritorno a sé dopo un amore sbagliato.
Ne L’Amica Geniale 4, la serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante, Anna Rita Vitolo saluta per sempre il ruolo di Immacolata Greco, la madre di Elena, che ha interpretato con intensità e maestria per tutte le stagioni. Immacolata è un personaggio ruvido e autentico, segnato da un amore per la figlia espresso in modo spesso maldestro, ma sempre profondo. Vitolo riflette sull’impatto di questo viaggio artistico, che le ha permesso di esplorare non solo la complessità della figura materna, ma anche il proprio rapporto con le emozioni e le sfide della vita.
L’attrice rivela quanto la quarta stagione abbia toccato corde personali, spingendola a rivedere il rapporto con sua madre e a confrontarsi con i temi dell’amore sbagliato e della riconquista di sé stessi. Una riflessione che, dice, accomuna molte donne: “Tutte abbiamo incontrato un Nino Sarratore nella nostra vita”.
L’addio a Immacolata Greco, un ruolo che segna una carriera
Interpretare Immacolata Greco è stato per Anna Rita Vitolo un viaggio complesso e totalizzante. In quattro stagioni, questo personaggio è diventato uno dei simboli più riconoscibili de L’Amica Geniale. Immacolata è una donna dura, cresciuta in un rione dove la lotta per la sopravvivenza era una costante, e ha trasferito questa forza cruda nel rapporto con la figlia Elena.
Anna Rita, nata a Salerno e cresciuta in un quartiere popolare, racconta di aver visto nella vita reale alcune delle dinamiche presenti nella serie, anche se in forme meno drammatiche: “Sono cresciuta tra scontri per strada, regolamenti di conti, scene che ti rimangono dentro”. Questa esperienza le ha permesso di portare autenticità al ruolo di una madre segnata da cicatrici emotive e fisiche.
Dal punto di vista tecnico, la trasformazione è stata altrettanto impegnativa. Vitolo ha affrontato lunghe sessioni di trucco per indossare una protesi all’occhio e ricreare la zoppia caratteristica di Immacolata. “Guardarsi così diversa, imbruttita, è uno shock iniziale, ma poi tutto prende senso”, spiega, sottolineando quanto l’aspetto fisico abbia contribuito a definire l’essenza del personaggio.
Uno dei temi ricorrenti de L’Amica Geniale è la difficoltà delle donne di emanciparsi da relazioni tossiche. Anna Rita Vitolo affronta questo argomento con sincerità, rivelando che anche lei, come Elena, si è persa in un “amore sbagliato”. “Tutte noi abbiamo incontrato un Nino Sarratore. È doloroso ammetterlo, ma solo ritrovando noi stesse possiamo davvero iniziare una nuova vita”.
Questo aspetto è profondamente attuale, anche se la serie copre un arco temporale che va dagli anni ’50 al 2010. I modelli di dipendenza affettiva e la fatica di ritrovare la propria indipendenza sono questioni universali. Vitolo riflette su come l’amore sbagliato possa distruggere, ma anche insegnare: “Solo quando torni all’amore per te stessa capisci in quale abisso ti sei persa”.
Parlando del suo viaggio professionale, Vitolo descrive il set de L’Amica Geniale come una grande famiglia. La collaborazione con registi come Saverio Costanzo e Daniele Luchetti, e il rapporto con attrici come Alba Rohrwacher e Margherita Mazzucco, sono stati fondamentali per dare vita alla complessità del mondo di Elena Ferrante.
Particolarmente significativo è stato il rapporto con Alba Rohrwacher, che interpreta Elena adulta. Anna Rita racconta come, durante le riprese, abbia rivissuto il proprio bisogno di riavvicinamento alla madre: “Con Alba ho sentito un legame autentico. Vedevo in lei una parte di me e in me alcuni tratti di mia madre”.
La quarta stagione, che segna il culmine della crescita di Elena e il confronto con la figura materna, è stata per Vitolo un’esperienza carica di emozione. “Elena trova la sua identità, e questo porta madre e figlia a confrontarsi da pari. È un dialogo che parla di affetti, ma anche di conflitti irrisolti”.
Chiudere il capitolo di Immacolata Greco non è stato facile. Vitolo descrive questa esperienza come irripetibile, un viaggio umano e artistico che l’ha segnata profondamente. Dopo sette anni, lascia un personaggio che ha toccato il cuore di milioni di spettatori, portando con sé gratitudine per tutto il team e il pubblico. “Dire addio a Immacolata è come lasciare una parte di me stessa”.
Concludendo, Vitolo guarda al futuro con entusiasmo, ma con un pizzico di nostalgia. “È stata una festa, ma anche una sfida incredibile. Porterò sempre con me ciò che ho imparato”. E se ci sarà un nuovo Nino Sarratore nella sua vita, siamo sicuri che saprà come affrontarlo.